martedì 27 marzo 2012

Quell' "io" che conta

Pablo Neruda diceva
"Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso."



Ho cercato citazioni migliori, poesie più belle, canzoni adatte ma nessuna è tanto bella quanto straziante come il tuo pensiero.
Dicono che è meglio non provare alcun sentimento, lo credevo anche io.
Meglio non legarsi, piuttosto "seduci, sfrutta e abbandona" è paradossalmente meglio di un legame.
Nessuna frustrazione, alcun incubo, via il male, via il dolore, via tutto, prendi solo il meglio e continua il tuo cammino.
Certe cose però non si scelgono, ti assalgono, s'impossessano di te, t'aggrediscono alle spalle senza darti il tempo di difenderti, di riflettere, di capire.


Avevo delle certezze prima, come quella che il bocconiano medio non s'innamora, impara quel che serve per vivere da Re e va via silenziosamente, non lascia spazio all'immaginazione, è tutto casa-aule-biblioteca, nessun sentimento, nessuna emozione, solo formule e matrici.
Mi son dovuta ricredere o sarà la primavera.


Non volevo essere inferiore, non volevo omologarmi, nessun status, solo io.
Quell' "io" che ora quasi appassisce.

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