8 marzo.
Essendo donna dovrebbe essere il mio giorno ma non ci ho mai creduto.
Non perché non rispetti quello che questo giorno rappresenta, anche perché credo di essere una delle poche donne in questo Paese che in questo giorno non è mai andata a vedere uno spogliarellista, ma perché nessuno ormai più lo fa o forse non l'ha mai fatto.
Come si può parlare di festa della donna in questo mondo quando esistono ancora le mutilazioni genitali?
Come si può anche solo pensare di essere arrivati alla parità dei sessi se una donna viene ancora etichettata come "troia" solo perché si concede senza troppe avances, come del resto ogni uomo ordinariamente fa?
Come si fa a dire "gli uomini e le donne sono uguali" se nella mente della gente la donna è fatta per non lavorare e stare a casa a far figli e accudirli?
Come è possibile che nel 2012 le donne che ricoprono ruoli importanti nel mondo siano ancora troppo poche?
Siamo tutti bravi ad essere ipocriti.
I media ci fanno credere il contrario, perché la donna fa quel che vuole, balla e si diverte mezza nuda, ed invece no. Non è così.
Siamo ancora strumentalizzate, nel 2012 siamo ancora un oggetto.
La foto del tatuaggio di Belen è arrivata ovunque, tutti l'han vista quella farfalla, anche quelli che non hanno mai guardato il festival di Sanremo nella loro vita sanno di cosa sto parlando.
A me quella foto fa venir voglia di non esser donna.
Che senso ha mettere un vestito simile? Quale significato intrinseco ha il non indossare indumenti intimi?
Che Belen sia una bella donna è risaputo quindi non ho ben afferrato il motivo/necessità di tutto questo.
Sei già desiderabile, cos'è che vuoi esattamente? Dov'è che vuoi arrivare?
Oggetto, oggetto, oggetto.
Questo siamo e questo rimarremo se non usciamo fuori il carattere, se non interrompiamo questa strumentalizzazione.
Possiamo fare quello che vogliamo, sempre, ma la dignità non lasciamola per strada.
La dignità non è in vendita.
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