domenica 2 dicembre 2012

Senilità precoce

A parte il fatto che è davvero tanto tempo che non vengo qui a sfogarmi (ed ho anche capito il perché) sono arrivata ad una conclusione, per niente affrettata.
        La Bocconi m'invecchia!
Sì, sì e ancora sì. Sono una 21enne con lo spirito ed anche il corpo di una 60enne.

Da quando sono qui ho riscontrato:
1. problemi alla vista (ora porto gli occhiali, mai avuti prima)
2. perdita di capelli
3. perdita di massa muscolare
4. rughe
5. occhiaie evidenti
6. dolori muscolari
7. dolori intercostali
8. scogliosi
9. stanchezza perenne
10. difficoltà ad alzarmi dal letto al mattino
11. lentezza generale
12. riflessi sotto la media
13. devo proprio continuare ?

Ma sì, non è che voglio lamentarmi! Ma al primo anno ero piena di energie, sempre carica, potevo andare in discoteca anche più volte nella stessa settimana ed essere in classe, al mattino alle 8.45 in ogni caso.
        MA COME DIAVOLO FACEVO?

Adesso no!
Se i miei amici propongono una serata in discoteca io sono pronta ad usare una delle mie dieci scuse sempre vincenti.
1. Mah, non lo so! In quel posto ci va mezza Bocconi (se si tratta del Divina/Magazzini Generali/Old Fashion).
2. Domani ho una presentazione. Non posso andarci ancora ubriaca!
3. No raga mi dispiace ma domani mi vedo con i ragazzi dell'opzionale per il lavoro di gruppo!
4. Devo aver mangiato qualcosa di strano, non mi sento molto bene mi dispiace.
5. Ho avuto lezione dalle 8.45 alle 19.30, sono stremata!
6. Ho la febbre (questa carta è sempre vincente se vivi da sola e la usi di venerdì - nessuno verrà a trovarti, ma ti blocca tra le tue quattro mura per tutto il week end).
7. Vorrei ma son venuti i miei a trovarmi questo week end! Devo stare con loro!
8. USCIRE? CON QUESTO FREDDO?
9. Mi dispiace, la pacchia è finita! Ho solo 20 € per il resto del mese!
10. Mi piacerebbe ma ho lavato tutti i vestiti !

La voglia mi è completamente passata!
Sì quella di truccarmi, vestirmi decentemente, uscire e rimorchiare.
Sono diventata una giovane anziana e so di non essere l'unica!

Proprio perché non lo sono, vi va di creare un'associazione? Tanto in Bocconi ogni 3 secondi ne nasce una perfettamente inutile.
Che ne dite di "Senilità Bocconiana"? Oppure "Bocconi and senility" - che fa più figo in inglese.

Ora se non vi dispiace devo continuare il mio lavoro a maglia !

martedì 18 settembre 2012

In Bocconi come in metro

Il terzo anno è iniziato già da un po' ma non avendo ancora accumulato abbastanza sentimenti a riguardo ho preferito non scrivere nulla.

Quest'anno già lo vedo.
Se al primo "tutti amici", al secondo "solo tra privilegiati", il terzo non può essere nient'altro che "neanche per idea".
Ognuno per i fatti propri. 
Penna, foglio e nient'altro.
Sembra quasi di essere in metro. Stesso scompartimento, sguardi sfuggenti ma neanche una parola, facendo finta di non avere nessuno al proprio fianco.

E nonostante le classi siano semivuote per via dei ragazzi in Exchange ed i professori si ostinino a farci mostrare il nome ripetutamente ogni giorno davanti a tutta la classe la situazione comunque non va.

Ma infondo va bene così, le amicizie del primo anno sono rimaste, le abitudini certo sono cambiate ma sicuramente questo farà parte del processo di evoluzione.

Venerdì libero, completamente libero ma una settimana infernale.
Giornate che partono dal mattino alle 8.45 e terminano alle 19.30.
Opzionale, seconda lingua, opzionale in inglese,  lezioni, esercitazioni, ridicole pause pranzo e poi ancora e ancora (ed abbiamo appena iniziato).

Voglio tornare in spiaggia, voglio che mia madre mi rifaccia il letto e mi prepari colazione, pranzo e cena.

lunedì 9 luglio 2012

Gleeden e la fortuna dell'essere single


È un po’ che non scrivo in effetti, come al solito non c’è molto da dire.
Studio, caldo asfissiante, acqua con ghiaccio, il ghiaccio è finito (ca**o), rimettilo in freezer, ora ci vorrà un sacco di tempo per rifarlo ecc.
Classica routine.
Il fatto è che oggi ho visto una cosa che mi ha lasciata senza fiato, davvero senza parole.

Ero in tram, sempre vicina alla porta perché evidentemente soffro di claustrofobia latente, ed eccolo lì, alla fermata successiva lo vedo.
Qualche fermata dopo eccone un altro ma sorprendentemente con una scritta diversa (han diversi soldi da spendere evidentemente).


È un cartellone pubblicitario molto attraente, sarà il gioco di colori o lo stile della scrittura, non lo so, ma mi son soffermata a guardalo ma sopratutto a leggere cosa ci fosse scritto.
Gleeden.com Essere fedeli a due uomini significa essere due volte più fedeli.
Credevo di non aver letto bene, per colpa del caldo, dello studio, della confusione, della sete, invece no!
C’era proprio scritto così.
Gleeden.com Per principio non offriamo carte fedeltà.
Battuta che avrebbe dovuto essere simpatica/irriverente, non ho riso.
Ma non so, non ci credevo abbastanza perciò sono andata sul sito cercando la ragione di questa “azienda”.
A quanto pare il tutto è stato creato per rispondere prontamente alle esigenze dei clienti dei siti di incontri che, a dir loro, non avrebbero mai avuto la possibilità di esplicitare la loro situazione sentimentale attraverso il loro account e per questo motivo arriva Gleeden, così finalmente se volete conoscere un’altra donna o un altro uomo potete farlo alla luce di tutte le vostre caratteristiche definite essenziali quando si parla di relazioni “sentimentali”.
Ho ammirato però il loro invano tentativo di pararsi “sapientemente” il cu*o (se non si fosse capito c’è scritto culo) riguardo all’incitazione all’infedeltà ed ecco la loro risposta “[...] Gli utenti decidono il tipo di incontro che cercano: può trattarsi di un semplice dialogo o di un incontro  reale. Gleeden non incita a niente né favorisce avventure extraconiugali.”
Peccato! Ho apprezzato, ma proprio sotto il logo Gleeden.com (con tanto di mela del peccato) c’è scritto  “primo sito di incontri extraconiugali pensato dalle donne” quindi no, non ci siete riusciti!
Momento momento momento...dalle donne?
Non voglio fare la femminista, anche perché ormai non ha più senso, ma davvero non riesco a capire! Da quando vogliamo essere tradite o per di più tradire il nostro partner?
Non eravamo noi quelle che "ci mettono il sentimento", che "utilizzano l'emisfero destro più del sinistro"?
E poi tradire.
Perché?
Insomma che senso ha?
Se non hai voglia di stare con qualcuno...semplicemente non ci stai!
E se ti sei sposato troppo in fretta e ora vuoi recuperare le sco***e perse, divorzia caro/a, c’è chi studia giurisprudenza apposta!
Volete davvero che il tradimento diventi normalità?
Io per niente e anche solo il pensiero che i miei genitori possano ipoteticamente pensare di iscriversi a questa fiera della falsa sincerità alle spalle dell’altra mi fa vomitare!
Non che io creda nel matrimonio o sogni l’abito bianco, per carità!
Ho solo poco più di 20 anni e tra 10 non mi vedo ancora accanto a nessuno in particolare.
È solo che...non credevo, non pensavo potessimo arrivare a questo.

Nel dubbio resterò sigle, PER SEMPRE!

mercoledì 6 giugno 2012

Gestire il tempo

Ci risiamo!
Ancora alle prese con i libri.
Dovrei imparare una volta per tutte a gestire il mio tempo, insomma sì fare un programma, prefissarmi degli obiettivi da raggiungere ogni giorno, ma è più forte di me, è praticamente impossibile.
Di fatti il fatto che io sia qui a scrivere rende fortemente l'idea credo!

Queste scadenze inizio ad odiarle.
Tutto è una perdita di tempo, anche cucinare, sì perché essendo una "ragazza fuori sede" non ho mammina che mi cucina tutto, devo pensarci io a me stessa! E buttare la spazzatura, ritirare la posta, andare a fare la spesa, fermarmi a parlare con la vicina anziana bisognosa di compagnia è una grossissima perdita di tempo.
Ma che dovrei fare? Murarmi in casa e non uscire mai più?

Alcuni, anche certi "fuori sede" come me, in questo periodo tornano a casa proprio per queste ragioni, ma io proprio non ce la faccio.
Per me tornare a casa significa dover salutare tutti quelli che conosco, compresa la "commara" di mia zia per intenderci, compresa la signora dell'unica cartolibreria del mio paese che mi conosce da quando frequentavo le scuole elementari e che ogni volta che mi vede mi chiede "Che dice Milano? E quando torni di nuovo? Il fidanzato l'hai trovato?". Poi tutti gli amici, anche quelli che non sento mai solo perché se mai venissero a sapere che sono tornata e non li ho salutati parlerebbero male di me fino a farsi mancare il fiato. Non finirei più.
Perderei più tempo al sud che non qui a Milano.

Allora ok, me ne resto qui, con un caldo che non si vive, con i bambini che non andando più a scuola fanno un chiasso infernale, con gli inquilini del mio palazzo che lasciando la finestra aperta mi permettono di sapere cosa diavolo succede nelle loro case quando a me interessa davvero poco.

Eduardo De Filippo diceva "Gli esami non finiscono mai", sicuro che non studiasse in Bocconi?

In bocca al lupo a tutti!
Ce la faremo anche questa volta.

mercoledì 30 maggio 2012

Termine ultimo

Non mi sembra vero.
Pare proprio che stia finendo anche questo secondo anno. Stento a crederci.
Sembra ieri quando scoprii che le classi sarebbero cambiate, che sarei stata divisa dai miei amici, quando capii che avrei dovuto fare nuove amicizie e la cosa non mi andò particolarmente a genio (di fatti a malapena si accenna ad una conversazione con i miei "nuovi colleghi").
Sembra ieri quando appresi che tu saresti stato in un'altra classe. Mi si spezzò il cuore al pensiero che non avrei più potuto guardarti lì seduto al tuo solito posto, che non avrei più potuto intuire i tuoi stati d'animo, imbarazzarmi per te per le tue strambe scarpe o semplicemente guardarti sottecchi, così per vedere se quel calcolo matematico assurdo ha sorpreso anche te.


Ma le cose cambiano, la vita va avanti ed anche io.
Esami, libri e ancora esami. Quest'anno potrei catalogarlo come il peggiore in assoluto, roba che neanche quand'ero una 13enne investita violentemente da un'ondata di ormoni impazziti son stata così di merda!
Potrei molto elegantemente prendere questi mesi che mi han perseguitata e buttarli giù in uno di quei pozzi senza fondo (che poi per me tutti i pozzi lo sono, ho questa strana percezione, come se il pozzo in sé non possa avere una fine...e la cosa mi mette un po' di paura, sopratutto quando mi ritrovo faccia a faccia con uno di loro).
Ma come al solito mi do la classica pacca sulla spalla e via, continuo ancora a fare sempre le stesse cose di prima, un po' per inerzia un po' perché sento il peso sulla coscienza dei miei genitori che stanno facendo grandi sacrifici per farmi vivere tutto questo, nel bene e nel male.


E come se fosse niente oggi è già partito qualche applauso, i classici da chiusura corso.
Ogni volta mi metto nei panni del professore e penso "Starà cercando di calcolare la durata e l'intensità dell'applauso per avere un feedback oppure è così emozionato che nella sua testa un semplice applauso sembra una standing ovation?"
Chi lo sa, magari dipende dalla stima che hanno di se stessi.
Un'altra cosa che mi sono chiesta è cosa pensano i professori quando la loro classe da metà corso in poi si dimezza. Sanno che è sintomo di poca capacità comunicativa? Pensano che siamo degli sfaticati che non han voglia di seguir lezione? Oppure sono ormai abituati perché la stessa storia capita tutti gli anni?
Cerco ogni volta di essere comprensiva, di fatti ogni volta che non gradisco un professore, prima di cambiare classe, ci penso a lungo...sarà una strana forma di rispetto latente, inconscia (ma forse proprio il fatto che lo stia ammettendo ora non la rende più tale).


Fatto sta che anche questo secondo anno volge al termine ed io non mi sento più la stessa.
Mi sento diversa, non migliore, neanche peggiore ma differente, solo che non so se considerarlo positivamente o meno.


Ho paura.
Paura perché manca un anno ed io vorrei rendere i miei genitori orgogliosi di me, paura perché non ho ottenuto quello che volevo, quello che credevo di poter ottenere quando ancora non c'ero dentro, paura perché sembrano tutti così pronti ad uscire fuori ed io invece vorrei legarmi al velodromo con le catene, paura perché non lo so cosa c'è lì fuori e non so se sono ancora pronta a spiccare il volo o no.
Paura perché a settembre te ne andrai, non avrò la possibilità di guardarti negli occhi, anche per errore, anche solo per un po' per poi morire dentro.

lunedì 28 maggio 2012

La tipica ragazza Bocconiana

Sì oggi parlerò di loro,
le Bocconiane, tra le quali dovrei rientrare anche io ma per qualche assurda ragione no, resto fuori dalla cerchia e forse non è proprio un male!
Le Bocconiane sono facili da riconoscere, si somigliano un po' tutte e parlano tutte nello stesso modo.
Ma ci sono alcune sfaccettature che in questi anni son riuscita a cogliere, così ho provato a raggrupparle.

Lo so, lo so che siete curiosi!
Anche perché non vedete l'ora di capire se mi sbaglio o meno e nel caso non mi sbagliassi vorreste capire a quale gruppo appartenete ("no, no io non rientro di certo in un gruppo essendo unica e speciale!"). Sì certo, come no!

1. La Top Model dentro
Lei è quella che ormai non mi fa più nessun effetto.
La guardo così, da lontano, senza prestare molta attenzione perché forse ne ha già troppa.
Sempre alla moda, indossa giornalmente almeno un capo nuovo (perché gli stessi vestiti non vanno mai messi troppe volte!), possiede borse così costose da far girare la testa, cammina sempre 5 metri più in alto di te grazie ai suoi tacchi da capogiro ed è sempre all'avanguardia in campo di moda.
Ovviamente è sempre perfetta, trucco e piega impeccabili, così assolutamente aggraziata che mi chiedo a che ora si svegli al mattino per essere così bella alle 8.45 e sopratutto come faccia a reggere tutto il giorno sui tacchi!
Non parla, non mangia, non fuma, cammina dritto e basta.
Se ne hai una in classe (perché questo gruppo è molto ristretto) stai certo che sarà seduta sempre vicino al più figo - lei deve mantenere una certa immagine, mica può farti credere di avere anche una benché minima possibilità con lei ! -

2. La Bocconiana tipica
Lei è quella che ostenta, quella che se le fai un complimento su un accessorio/borsa/scarpe ti spara subito la marca e magari anche la tipica frase "ma non l'ho pagato tantissimo eh!" giusto così, giusto per farti capire che lei è una che non si pone di certo il problema della cifra.
Vorrebbe essere una "Top Model dentro" ma non può o perché il fisico non glielo permette o perché è una tipa fin troppo espansiva e decisamente poco fine per poter essere aggraziata.
Se vuoi sapere un segreto vai da lei, sicuramente saprà già tutto, non posso garantire che quello che vi dirà sarà la pura verità. Ma tanto a chi importa!!
Sicuramente anche lei ha un blog personale che potrà essere o il tipico blog di moda, con tanto di foto con outfit improbabili (tipo tacco 12 Louboutin e borsa Chanel per una classica giornata universitaria), oppure vorrà fare l'alternativa con un blog che nessuno s'aspetta da una come lei, anche se poi segretamente anche lei vorrebbe tenere un blog di moda.
Adorano ed invidiano tutte Chiara Ferragni, segretamente però, se no come potranno fingere di essere diverse?

3. La secchiona
La ragazza fantasma, sfruttata ed umiliata dalla "Bocconiana tipica" per gli appunti o per i vari lavori di gruppo in cambio della sua compagnia e visibilità.
Sigle o fidanzata con qualche tipo assolutamente non bocconiano, che vive nella città/paese di origine e che nessuno mai ha visto (o perché immaginario o perché sa che non sarebbe del tutto invidiata).
Lei è quella da tutti 30, quella con la gobba da studio e gli occhiali spessi.
Ti fanno credere di essere forti ma poi non lo sono sul serio.
Fragili e deboli, così mi piace vederle.
Vanno integrate!

4. La Bon ton
Lei sì che è davvero chic!
Porta sempre e solo perle, al massimo cammei, maglioni color pastello e colletti di pizzo.
Potrai percepire la sua puzza sotto al naso da 5 chilometri.
Sembra che abbia perennemente un bastone ficcato su per il ...
Quando la incontri in discoteca ha certamente sul viso stampata un'espressione di disgusto misto paura di contrarre una malattia venerea anche solo per il fatto di essere in quel "postaccio", con la sua gonna lunga almeno sotto il ginocchio ed i suoi tacchetti da 5 centimetri ti ricorderà un po' tua nonna il giorno di pasqua.
Sempre precisa ed ordinata, le piace tantissimo intervenire durante la lezione, non ho ancora capito bene il perché! 

5. La cazzeggiatrice
Lei è quella che hai visto per un po' ad inizio anno, che sorrideva più delle altre ma che prestava decisamente poca attenzione alle lezioni.
Esce spesso dalla classe, ora per il cellulare o per il caffè o magari il bagno.
Per mesi non la vedi, non hai notizie di lei se non grazie a Facebook (non che la sua vita possa interessarti più di tanto) però chi sa com'è questo soggetto tipico ha un forte legame con i social-network, forse perché raramente riesce a conoscere persone simili a lei e finisce per passare intere giornate da sola a cazzegiare.
La rivedi dopo mesi e mesi quando quasi ti eri dimenticato di lei al classico aperitivo di classe di fine anno e ti chiedi cosa diavolo ci faccia lì, tanto che alcuni le chiedono "ma eri in classe con noi?"

6. L'alternative I
Lei è la mia preferita, se non fossi così tragicamente obiettiva spegnerei il cervello e sarei come lei.
Crede davvero che nessuno se ne sia accorto ma non è così!
Tenta in qualsiasi modo di distinguersi dagli altri, della serie "se voi vestite nero io vesto bianco", peccato che si veda lontano un chilometro che lo fa solo per farsi notare e questo fa di lei una pseudo alternativa.
L'occhiale particolare, la scarpa un po' strana, magari anche l'atteggiamento un po' maschile della serie "non m'interessa quello che pensi, io faccio quello che mi pare".
Poi però la vedi magicamente un giorno con una borsa di Prada o con degli occhiali Chanel un po' da nerd e a quel punto ti rendi conto che non c'è storia che tenga...è una povera fashion victim anche lei.

7. L'alternative II
Lei è la peggiore, mettiti in guardia da lei perché ti rovinerà la vita e sopratutto la reputazione!
Inizialmente ti mette a tuo agio ma attento, è una tattica! Lo fa solo affinché tu le dica tutto quello che sai su quella determinata persona - perché c'è sempre un motivo se questo tipo di donna si avvicina a te - sì, sì ogni tanto ti chiederà qualcosa di personale ma stai pur certo che non le interesserà minimamente e lo farà solo per tenerti buono.
Maligna e calcolatrice, un po' vamp e altezzosa, crede di essere la più bella ed affascinante perché poco prevedibile.
Ogni suo atteggiamento è calcolato, ogni suo movimento è studiato affinché accada quello che loro hanno programmato. Sarebbe capace di pugnalare un amico alle spalle per non uscire dallo schema prefissato o per non fare una brutta figura.
L'ingratitudine è il suo mondo, quello vero però, perché quello che ti lascerà vedere sarà tutto il contrario!
Stai alla larga da questa donna!


7. La ragazza normale
Lei non la noti e non la noterai mai, è anche l'ultima in questa classifica proprio perché è l'ultima alla quale pensi.
Veste normalmente. I primi tempi portava ancora quelle felpe un po' troppo "liceo", poi però si è guarda intorno e ha capito che per passare inosservata doveva adeguarsi, mimetizzarsi.
Non frequenta ambienti bocconiani, potresti trovarla in qualche posto sconosciuto o al massimo alle Colonne San Lorenzo, ma anche in quel caso non la noteresti perché si adegua e nonostante magari sia anche più interessante delle sopracitate non la guarderai mai perché è come un puntino bianco su uno sfondo bianco.

Io non lo so quale sia la mia categoria, forse perché mi piace troppo criticare gli altri !

domenica 27 maggio 2012

Strani probabili calcoli statistici

È passato davvero tanto tempo dall'ultima volta,
il problema fondamentale era l'assenza di un'argomentazione valida a tal punto da scriverci qualcosa di leggibile (non che ora ce ne sia una in particolare).
Ultimamente la mia vita non è ricca di novità, nessun evento speciale, nessuna nuova scoperta, neanche uno scoop interessante (o forse sarà che non ci ho mai prestato troppa attenzione).

Forse dovrei iniziare a rendere più specifico questo blog.
Ho dato un'occhiata in giro e pare che bisogni avere un tema principale su cui sviluppare poi i vari post. Troppe fashion blogger, senza dimenticare le appassionate di make-up, giardinaggio e fotografia.
Ed io? Io che faccio? Di che parlo?
Già solo il pensiero di mettermi un limite e mi manca l'ossigeno!

Potrei parlare di quello che succede nella mia Università ma in questo caso rischierei di diventare una caricatura di una "giornalista" oppure potrei sprofondare nel ridicolo diventando una pseudo Gossip Girl.
No, no, no per favore no !
Quindi continuerò a parlare del tutto e del niente, delle cose che odio e raramente di quelle che amo (perché non mi piace mostrarmi troppo agli altri, brutta la prevedibilità).

A proposito del tutto e del niente e dato il nome del mio blog io vorrei assolutamente sapere chi è stato il genio che ha preso la stramba decisione di azionare l'aria condizionata solo e soltanto dal primo giugno in poi!
Insomma ha fatto così caldo in questi giorni che ho pensato che l'unica soluzione possibile fosse strapparmi i capelli dalla testa per farla respirare almeno un po'.

Ammetto però che questo maggio non è sempre stato soleggiato, abbiamo avuto anche pioggia e vento, grazie al cielo.
Sono anche arrivata a pensare che l'Università abbia incaricato qualche genio matematico per calcolare la convenienza nell'azionare o meno l'aria condizionata.
Avrà, non so, calcolato la media della temperatura del mese (considerando determinate fasce orarie spero), tenuto conto ovviamente del margine di errore sia della bravura ed affidabilità del meteorologo, sia dei fattori che hanno fatto si che il meteorologo arrivasse a quelle conclusioni, arrivando quindi a dire che non avrebbe fatto poi così tanto caldo mediamente in questo mese e che accendere l'aria condizionata a palla (come se non esistesse un regolatore, della serie "o tutto o niente") non sarebbe stato conveniente per la salute di noi studenti e soprattutto per il portafoglio di mamma Bocconi.

Ma dai!
Non credo proprio sia andata così...vero?!

domenica 29 aprile 2012

Il tempo


È da tanto tempo.
È da tanto tempo che voglio scrivere però ogni volta che ci son quasi non so mai che argomento trattare.


Questo è proprio il classico periodo morto.
Inizio seconda metà secondo semestre, nessuno ha voglia di far nulla, i primi caldi, le classi semivuote, la maggior parte della gente che conosci è a casa per via del ponte e per questo primo maggio del 2012 si prospetta una giornata in solitudine, con i libri tanto per cambiare.


Il tempo devo ammettere sembra non essere dalla mia parte, ultimamente lo è sempre meno.
Proprio in questi giorni di “svago” ecco che arriva la pioggia infinita, quella pioggia che non è tanta ma neanche poca.
Quella pioggerellina che non ti permette di far nulla, quella pioggia inutile, buona solo a bagnarti gli occhiali e a farti sentire un imbecille se cammini per strada con un ombrello.

Visto che il periodo non permette altro in questi giorni l'altra mattina, giusto perché avevo tutte le buone intenzioni per rovinarmi la giornata, pensavo se mai riuscirò a laurearmi in tempo. Ho ancora "sufficiente" tempo per rientrare, mettermi in regola, prendere tutti alle spalle ma...riuscirò a non volermi soffocare nel sonno ?

Due secondi dopo ero già in piedi a pensare ad altro.
Altro come...altro come non lo so...altro tipo me. Sì me.
Tipo riuscirò mai a recuperare la felicità persa ?

giovedì 19 aprile 2012

È finita

È finita.
È finita e non mi sembra vero.
È finita e continuo a rimanere immobile a fissare il vuoto o a guardare fuori dalla finestra il cielo, che sembra essersi messo a dispetto.

Sembra quasi che il meteo ce l'abbia con me, con noi.
La scorsa volta nevicò così tanto che diventava anche impossibile fumarsi una sigaretta sul balcone, questa volta invece piove "a secchiate". Piove così tanto che certe volte l'ombrello diventa un accessorio senza alcuna funzionalità.
La prossima volta cosa devo aspettarmi? Che farà così caldo da non poter uscire di casa? Che l'effetto serra ci ucciderà tutti all'uscita del velodromo dopo l'ultimo esame della sessione? Staremo a vedere.

Di solito ho voglia di uscire, andare a fare shopping, andarmene al California Bakery (anche da sola) e mangiare una fetta della torta con il più alto contenuto di calorie che abbiano. Questa volta no.
Questa volta ho solo voglia di dormire, starmene nel letto e fissare il vuoto, annoiarmi guardando un po' di tv spazzatura e poi ancora, tutto da capo fino a che i muscoli non decidano di atrofizzarsi.

Proprio ora che ho del tempo libero, proprio ora che non ho più pensieri per la testa, proprio ora che posso andare a far serata, tornare a casa al mattino, spendere tutti quei soldi che ho risparmiato a causa della clausura io di cosa ho voglia? Di fare la pensionata!

Mi prenderei a calci se potessi ma...sono troppo stanca!

martedì 3 aprile 2012

Problemi partici

La voglia immensa di recuperare le ore di sonno perdute per dare un esame non mi abbandona, peccato che debba rimettermi in carreggiata e ripartire.
Sembra non finire mai, sembra sempre peggio, anche quando le materie sono più semplici, proprio il fatto di mettersi lì e studiare per ore e non far nulla oltre quello mi dilania l'anima.

Anche perché, essendo i nostri esami per la maggiore scritti, bisogna star lì e fare una catasta infinita di esercizi, tanto da diventare scemi, tanto da farli per inerzia.
Classico problema poi, che si ripresenta tatticamente ogni volta che ci sono esercizi con calcoli matematici, la loro difficoltà.
Compri l'eserciziario e poi scopri che era solo un libro "consigliato", fai gli homework e ti rendi conto che in effetti è tutto troppo semplice, banale, che all'esame non usciranno mai esercizi così!
Che fare?

I geni iniziano a complicare gli homework, ci aggiungono qualche dato in più, modificano un po' qui e un po' lì e risolvono la questione; gli ansiosi iniziano a rompere le scatole a tutta la classe sulla pagina Facebook chiedendo come fare, se magari "è possibile chiedere al professore qualche esercizio un po' più complesso" - peccato che raramente qualcuno risponda -; mentre gli esseri umani come me faranno 3000 volte gli stessi esercizi e proveranno a fare quelli del testo consigliato, che fino alle prime pagine "tutto ok", a seguire casualmente il libro ha sbagliato a riportare la soluzione, è così evidente!

Sì, sì ci sono i temi d'esame ma non vanno mai bene! Sembra che ogni anno il programma cambi insieme al direttore del corso, quindi finisce che su quattro esercizi ne van bene 2 - meglio di niente.

Ma nonostante queste trascurabili difficoltà riusciremo sempre a cavarcela.
In bocca al lupo a tutti.

giovedì 29 marzo 2012

Eclettismo bocconiano

Credo di non essere l'unica ad averlo notato.
Ultimamente tutti hanno voglia di far tutto.
C'è chi crea associazioni, chi pensa a grandi idee imprenditoriali, chi vuol fare l'esperienza dell'Exchange, chi quella dello stage aziendale, chi si dedica alle sit-com, chi invece vorrebbe sfondare nel mondo dell'intrattenimento e chi crea social network per il mondo del lavoro.

La domanda mi sorge spontanea.
Ma il tempo dove lo trovate?
No, davvero. Ci tengo particolarmente a saperlo!
Perché io al massimo riesco a sopravvivere ad una giornata di studio mentre voi riuscite a fare questo e dell'altro ottenendo anche fantastici risultati?

Qui le cose sono tre: sono limitata io, voi siete dei geni oppure le vostre giornate durano 48 ore contro le mie scarsissime 24.

È sicuramente bello e stimolante essere circondata da gente intelligente, che sappia il fatto suo, che sappia tenere una conversazione, però è anche tanto deprimente.
Vi vedo, non sono cieca.
Sempre con l'affanno, con la fissazione di fare "tutto in tempo, magari anche prima", il che è giusto, meritevole, vi stringerei la mano uno ad uno nel caso riusciste nel vostro intento.
Però ogni tanto fermatevi, guardatevi allo specchio.

Per quanto il cambiamento, in ogni sua forma sia qualcosa di affascinante cercate di fermare questo processo di continua corsa e fate una prova.
Prendete una foto che risalga ai tempi del liceo ed una odierna.
Noti niente? Io dico di sì.

Poi se davvero non noti alcun cambiamento allora ti chiedo un piccolo favore.
Ti chiedo di smetterla, insomma smettetela tutti quanti di darvi le pacche sulle spalle da soli.
Sì, sì siete "grandi", dei "miti", nessuno è "meglio" di voi, ma ora basta, tanto lo sanno tutti che l'exchange è una vacanza che si finge qualcos'altro, gli stage aziendali fanno solo curriculum perché al massimo imparerete ad usare la macchina fotocopiatrice, le associazioni che create hanno una esigua probabilità di poter avere dei clienti prestigiosi e le vostre grandi idee imprenditoriali le ha già pensate qualcun altro - che le avrà certamente messe in pratica.

Non si può essere tutti geni e le cose non si fanno solo perché le fanno gli altri.
Il genio è proprio chi si distingue dalla massa, ma se tutti fate le stesse cose finisce che il genio divento io e questa cosa sicuramente non vi farebbe piacere.

Ma tanto che ve lo dico a fare, al massimo penserete che sto "rosicando".

mercoledì 28 marzo 2012

La valvola di sfogo

Periodo critico, periodo no.
Ogni volta che ne passa uno finisce improvvisamente nel dimenticatoio; e così è ancor più difficile accettarne un altro.


Gli esami.
Ogni volta quasi impossibili e ti maledici per aver optato per i parziali, perché si sa che il primo appello generale è una "cazzata" (ma poi in verità solo in pochi hanno il coraggio di farlo davvero).
Non esci, sai che fuori la vita continua ma è come se il mondo si fermasse, insomma che ci sarà di tanto importante da fare in giro se io non ci sono? Se tutti sono in casa a studiare?


E non c'è nulla che ti allieta, la Tv offre ben poco, Megavideo (non che noi studenti l'abbiamo mai usato eh!) ormai è fuori uso, ci è rimasto Youtube con la sua scarsa collezione di film caricati per le gravi esigenze.
Il tempo sta cambiando, arriva il primo caldo, che so già diventerà insopportabile proprio il giorno in cui avrò la prima lezione della seconda parte di questo semestre, come so già che il climatizzatore del Velodromo non sarà azionato e saremo costretti a soffrire dal caldo e dalla pena.


Ci sono momenti in queste giornate in cui divento davvero irascibile e neanche a farlo apposta proprio in quel preciso istante il mondo vuole entrare in contatto con me. I miei genitori, che sento al massimo tre volte alla settimana, decidono di chiamarmi, i miei amici iniziano a scrivermi incessantemente su WhatsApp facendo suonare ripetutamente l'iPhone - che ha rischiato svariate volte di prendere il volo in questi giorni -, l'inquilina del piano di sopra pensa bene di spostare qualsiasi mobile si trovi davanti - a volte credo si diverti pure - ed i bambini del condominio urlano nel cortile mentre giocano.
A quel punto, dopo aver perso completamente la concentrazione mi abbandono e vado su Facebook ma lì...la mia ira esplode!
Tutti i miei contatti di Facebook che credevo fossero nelle mie stesse condizioni si coalizzano e mi mettono alla prova. Qualcuno è al parco, altri in viaggio, altri ancora sono andati a far serata quella notte ed altri ancora decidono di farmi perdere le staffe scrivendo robe tipo "Oggi non mi va di studiare", "Fanculo i libri", "Non c'è niente di meglio della Tv dopo pranzo!".


In questi casi faccio un bel respiro profondo, chiudo quel dannatissimo social network che mi ha rovinato l'esistenza e penso a mantenere il controllo in quel momento e nel momento certamente futuro in cui le stesse persone mi diranno di aver preso 30 a praticamente tutti gli esami, mentre io...lasciamo perdere!


Non c'è valvola di sfogo che tenga in questo periodo, ma meno male che siam tutti sulla stessa barca!

martedì 27 marzo 2012

Quell' "io" che conta

Pablo Neruda diceva
"Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso."



Ho cercato citazioni migliori, poesie più belle, canzoni adatte ma nessuna è tanto bella quanto straziante come il tuo pensiero.
Dicono che è meglio non provare alcun sentimento, lo credevo anche io.
Meglio non legarsi, piuttosto "seduci, sfrutta e abbandona" è paradossalmente meglio di un legame.
Nessuna frustrazione, alcun incubo, via il male, via il dolore, via tutto, prendi solo il meglio e continua il tuo cammino.
Certe cose però non si scelgono, ti assalgono, s'impossessano di te, t'aggrediscono alle spalle senza darti il tempo di difenderti, di riflettere, di capire.


Avevo delle certezze prima, come quella che il bocconiano medio non s'innamora, impara quel che serve per vivere da Re e va via silenziosamente, non lascia spazio all'immaginazione, è tutto casa-aule-biblioteca, nessun sentimento, nessuna emozione, solo formule e matrici.
Mi son dovuta ricredere o sarà la primavera.


Non volevo essere inferiore, non volevo omologarmi, nessun status, solo io.
Quell' "io" che ora quasi appassisce.

lunedì 19 marzo 2012

In biblio non c'è posto

Saranno due settimane ormai che in biblioteca non c'è mai posto.
Il termine ultimo si avvicina, l'aria ha il profumo dell'ansia, gli sguardi sono frettolosi, le ombre veloci, non c'è tempo per chiacchierare ma solo per passarsi l'ansia.

Amo la mia Università, con tutto il mio cuore, ma in questi periodi non c'è forma di vita che tollero.
Ho la costante sensazione che la gente intorno a me voglia mettermi lo sgambetto, spingermi giù per il burrone, farmi attraversare con il rosso...insomma diciamo che più sto alla larga dai bocconiani ultimamente e meglio è.

C'è questa strana forma di competizione nella mia Università che proprio non capisco, come se stessimo correndo tutti dietro quell'ultimo posto di lavoro. Ma insomma, magari ho interessi diversi dai vostri che già sognate la Morgan Stanley, magari ho aspirazioni differenti nella vita, magari io una vita ce l'ho!

Questa frenetica corsa ai posti della biblioteca non la sopporto primo perché mi fa capire che gli esami sono vicini e che quindi devo darmi una mossa e secondo perché non mi pare giusto che nelle ore di buco io non debba avere un posto per studiare almeno un'oretta.

E comunque ora devo andare se no domani, quando l'ennesimo bocconiano mi chiederà a che pagina sono arrivata, non potrò rispondergli "fatti i cazzi tuoi!" con alcun senso di colpa.

martedì 13 marzo 2012

I want some more

Volere di più.
Tutti vorremmo di più da qualsiasi cosa se solo potessimo.
Alcune volte ci accontentiamo di quel che abbiamo altre volte no, usciamo i denti, mordiamo fino a far male, insistiamo fino all'autodistruzione.
Oliver Twist disse
"Please, sir, I want some more."
 e tutti ben sappiamo che vitaccia ha poi fatto quel ragazzino.


Volerne di più, volerne sempre di più.
Come si fa a capire quando ci è permesso chiedere e quando proprio dovremmo girare a largo? Non c'è alcun modo per capirlo prima così da evitare situazioni imbarazzanti, delusioni e lacrime da coccodrillo?


Se c'è una cosa che odio è sbagliare nel leggere i segnali, quei segnali che ti fanno, o almeno dovrebbero farti capire che puoi, che se ci provi allora sarà tuo, quel che desideri sarà esclusivamente tuo.
Un'altra cosa che non sopporto è la gente che neanche si sforza nel leggerli quei segnali, va lì e ci prova ugualmente con la scusa che "è il cuore che comanda".


Mettiamoci bene in testa che il cuore è un muscolo e che quando pensate di essere innamorati è il cervello che gestisce il tutto, la parte razionale del vostro cervello si fa sopraffare da quella irrazionale, creativa, sensibile e sentimentale.
Non voglio sminuire il concetto di "amore", per carità. È solo che non sopporto quando mi vien detto "l'ho fatto col cuore!", vorrei ogni volta urlare "non puoi aver fatto qualcosa con un muscolo che pompa il sangue nel tuo corpo! Al massimo l'hai fatto con la parte destra del tuo cervello, AL MASSIMO!"


Sono stata anche io innamorata e proprio per questo insisto su quest'argomentazione.
È il cervello che controlla ed è sempre lui che paga il prezzo più alto.
Il cuore? Semplicemente fa un po' di fatica in più, batte più velocemente, altre volte rallenta, insomma sì è un po' messo alla prova ma non possiamo dare a lui tutti i meriti o le colpe delle nostre azioni.
"Date a Cesare quello che è di cesare e a Dio quello che è di Dio."


Non sono una grade fan del "principe di Betlemme" ma ci sono delle citazioni nella Bibbia sublimi e non sono l'unica a pensarlo.
Insomma in "Pulp Fiction"? Ezechiele 25:17, sì magari un po' più hollywoodiano però pur sempre da lì è stato ispirato!


Ora che ho completamente cambiato argomento e non sono più capace di ritornare al principio
"A me non resta altro che sparire, fare un bell'inchino e poi svanire."


sabato 10 marzo 2012

Quando l'ignoranza la fa da padrona

Oggi mi sono vergognata.
Mi sono vergognata come donna, studentessa e bocconiana.
Mi sono vergognata perché mi sono imbattuta nella visione di un video che mi ha lasciata senza parole.
Questo.
"Quando Monti andrà in galera. Prima o poi ci renderemo conto tutti quanti che quello che sta facendo...tutti in galera."
Qui forse potrei anche concludere questo nuovo post, ma è più forte di me.


Oltrepassando la sconclusionatezza di questa frase, estratto di questa eccelsa intervista, io mi vergogno per lei e mi rammarico per l'immagine della mia Università, lesa da una donna spicciola, che ben poco sa e ancor meno vuol conoscere.
Non posso davvero credere che una laureata in Economia e Finanza possa affermare idiozie simili.
Ma i libri li hai studiati al contrario, li hai sfogliati per hobby o hai fatto finta di saper leggere fino a ieri?


Volgarità a parte, questa è la prova che "l'ignoranza la fa da padrona", forse non sempre ma molto spesso.
I casi sono due:
- è davvero così stupida come dimostra di essere;
- finge di essere stupida perché pensa che bellezza ed intelligenza non piaccia alla massa.


Ma come si può studiare per anni per poi fingere di esser stupidi?
Mi riesce davvero difficile crederci.
E come si fa a dare credibilità ad una persona che diffonde simili stupidità?
Con che merito?


Domani voglio svegliarmi e trovare un mondo migliore là fuori, anche per questo motivo.