martedì 3 aprile 2012

Problemi partici

La voglia immensa di recuperare le ore di sonno perdute per dare un esame non mi abbandona, peccato che debba rimettermi in carreggiata e ripartire.
Sembra non finire mai, sembra sempre peggio, anche quando le materie sono più semplici, proprio il fatto di mettersi lì e studiare per ore e non far nulla oltre quello mi dilania l'anima.

Anche perché, essendo i nostri esami per la maggiore scritti, bisogna star lì e fare una catasta infinita di esercizi, tanto da diventare scemi, tanto da farli per inerzia.
Classico problema poi, che si ripresenta tatticamente ogni volta che ci sono esercizi con calcoli matematici, la loro difficoltà.
Compri l'eserciziario e poi scopri che era solo un libro "consigliato", fai gli homework e ti rendi conto che in effetti è tutto troppo semplice, banale, che all'esame non usciranno mai esercizi così!
Che fare?

I geni iniziano a complicare gli homework, ci aggiungono qualche dato in più, modificano un po' qui e un po' lì e risolvono la questione; gli ansiosi iniziano a rompere le scatole a tutta la classe sulla pagina Facebook chiedendo come fare, se magari "è possibile chiedere al professore qualche esercizio un po' più complesso" - peccato che raramente qualcuno risponda -; mentre gli esseri umani come me faranno 3000 volte gli stessi esercizi e proveranno a fare quelli del testo consigliato, che fino alle prime pagine "tutto ok", a seguire casualmente il libro ha sbagliato a riportare la soluzione, è così evidente!

Sì, sì ci sono i temi d'esame ma non vanno mai bene! Sembra che ogni anno il programma cambi insieme al direttore del corso, quindi finisce che su quattro esercizi ne van bene 2 - meglio di niente.

Ma nonostante queste trascurabili difficoltà riusciremo sempre a cavarcela.
In bocca al lupo a tutti.

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