domenica 2 dicembre 2012

Senilità precoce

A parte il fatto che è davvero tanto tempo che non vengo qui a sfogarmi (ed ho anche capito il perché) sono arrivata ad una conclusione, per niente affrettata.
        La Bocconi m'invecchia!
Sì, sì e ancora sì. Sono una 21enne con lo spirito ed anche il corpo di una 60enne.

Da quando sono qui ho riscontrato:
1. problemi alla vista (ora porto gli occhiali, mai avuti prima)
2. perdita di capelli
3. perdita di massa muscolare
4. rughe
5. occhiaie evidenti
6. dolori muscolari
7. dolori intercostali
8. scogliosi
9. stanchezza perenne
10. difficoltà ad alzarmi dal letto al mattino
11. lentezza generale
12. riflessi sotto la media
13. devo proprio continuare ?

Ma sì, non è che voglio lamentarmi! Ma al primo anno ero piena di energie, sempre carica, potevo andare in discoteca anche più volte nella stessa settimana ed essere in classe, al mattino alle 8.45 in ogni caso.
        MA COME DIAVOLO FACEVO?

Adesso no!
Se i miei amici propongono una serata in discoteca io sono pronta ad usare una delle mie dieci scuse sempre vincenti.
1. Mah, non lo so! In quel posto ci va mezza Bocconi (se si tratta del Divina/Magazzini Generali/Old Fashion).
2. Domani ho una presentazione. Non posso andarci ancora ubriaca!
3. No raga mi dispiace ma domani mi vedo con i ragazzi dell'opzionale per il lavoro di gruppo!
4. Devo aver mangiato qualcosa di strano, non mi sento molto bene mi dispiace.
5. Ho avuto lezione dalle 8.45 alle 19.30, sono stremata!
6. Ho la febbre (questa carta è sempre vincente se vivi da sola e la usi di venerdì - nessuno verrà a trovarti, ma ti blocca tra le tue quattro mura per tutto il week end).
7. Vorrei ma son venuti i miei a trovarmi questo week end! Devo stare con loro!
8. USCIRE? CON QUESTO FREDDO?
9. Mi dispiace, la pacchia è finita! Ho solo 20 € per il resto del mese!
10. Mi piacerebbe ma ho lavato tutti i vestiti !

La voglia mi è completamente passata!
Sì quella di truccarmi, vestirmi decentemente, uscire e rimorchiare.
Sono diventata una giovane anziana e so di non essere l'unica!

Proprio perché non lo sono, vi va di creare un'associazione? Tanto in Bocconi ogni 3 secondi ne nasce una perfettamente inutile.
Che ne dite di "Senilità Bocconiana"? Oppure "Bocconi and senility" - che fa più figo in inglese.

Ora se non vi dispiace devo continuare il mio lavoro a maglia !

martedì 18 settembre 2012

In Bocconi come in metro

Il terzo anno è iniziato già da un po' ma non avendo ancora accumulato abbastanza sentimenti a riguardo ho preferito non scrivere nulla.

Quest'anno già lo vedo.
Se al primo "tutti amici", al secondo "solo tra privilegiati", il terzo non può essere nient'altro che "neanche per idea".
Ognuno per i fatti propri. 
Penna, foglio e nient'altro.
Sembra quasi di essere in metro. Stesso scompartimento, sguardi sfuggenti ma neanche una parola, facendo finta di non avere nessuno al proprio fianco.

E nonostante le classi siano semivuote per via dei ragazzi in Exchange ed i professori si ostinino a farci mostrare il nome ripetutamente ogni giorno davanti a tutta la classe la situazione comunque non va.

Ma infondo va bene così, le amicizie del primo anno sono rimaste, le abitudini certo sono cambiate ma sicuramente questo farà parte del processo di evoluzione.

Venerdì libero, completamente libero ma una settimana infernale.
Giornate che partono dal mattino alle 8.45 e terminano alle 19.30.
Opzionale, seconda lingua, opzionale in inglese,  lezioni, esercitazioni, ridicole pause pranzo e poi ancora e ancora (ed abbiamo appena iniziato).

Voglio tornare in spiaggia, voglio che mia madre mi rifaccia il letto e mi prepari colazione, pranzo e cena.

lunedì 9 luglio 2012

Gleeden e la fortuna dell'essere single


È un po’ che non scrivo in effetti, come al solito non c’è molto da dire.
Studio, caldo asfissiante, acqua con ghiaccio, il ghiaccio è finito (ca**o), rimettilo in freezer, ora ci vorrà un sacco di tempo per rifarlo ecc.
Classica routine.
Il fatto è che oggi ho visto una cosa che mi ha lasciata senza fiato, davvero senza parole.

Ero in tram, sempre vicina alla porta perché evidentemente soffro di claustrofobia latente, ed eccolo lì, alla fermata successiva lo vedo.
Qualche fermata dopo eccone un altro ma sorprendentemente con una scritta diversa (han diversi soldi da spendere evidentemente).


È un cartellone pubblicitario molto attraente, sarà il gioco di colori o lo stile della scrittura, non lo so, ma mi son soffermata a guardalo ma sopratutto a leggere cosa ci fosse scritto.
Gleeden.com Essere fedeli a due uomini significa essere due volte più fedeli.
Credevo di non aver letto bene, per colpa del caldo, dello studio, della confusione, della sete, invece no!
C’era proprio scritto così.
Gleeden.com Per principio non offriamo carte fedeltà.
Battuta che avrebbe dovuto essere simpatica/irriverente, non ho riso.
Ma non so, non ci credevo abbastanza perciò sono andata sul sito cercando la ragione di questa “azienda”.
A quanto pare il tutto è stato creato per rispondere prontamente alle esigenze dei clienti dei siti di incontri che, a dir loro, non avrebbero mai avuto la possibilità di esplicitare la loro situazione sentimentale attraverso il loro account e per questo motivo arriva Gleeden, così finalmente se volete conoscere un’altra donna o un altro uomo potete farlo alla luce di tutte le vostre caratteristiche definite essenziali quando si parla di relazioni “sentimentali”.
Ho ammirato però il loro invano tentativo di pararsi “sapientemente” il cu*o (se non si fosse capito c’è scritto culo) riguardo all’incitazione all’infedeltà ed ecco la loro risposta “[...] Gli utenti decidono il tipo di incontro che cercano: può trattarsi di un semplice dialogo o di un incontro  reale. Gleeden non incita a niente né favorisce avventure extraconiugali.”
Peccato! Ho apprezzato, ma proprio sotto il logo Gleeden.com (con tanto di mela del peccato) c’è scritto  “primo sito di incontri extraconiugali pensato dalle donne” quindi no, non ci siete riusciti!
Momento momento momento...dalle donne?
Non voglio fare la femminista, anche perché ormai non ha più senso, ma davvero non riesco a capire! Da quando vogliamo essere tradite o per di più tradire il nostro partner?
Non eravamo noi quelle che "ci mettono il sentimento", che "utilizzano l'emisfero destro più del sinistro"?
E poi tradire.
Perché?
Insomma che senso ha?
Se non hai voglia di stare con qualcuno...semplicemente non ci stai!
E se ti sei sposato troppo in fretta e ora vuoi recuperare le sco***e perse, divorzia caro/a, c’è chi studia giurisprudenza apposta!
Volete davvero che il tradimento diventi normalità?
Io per niente e anche solo il pensiero che i miei genitori possano ipoteticamente pensare di iscriversi a questa fiera della falsa sincerità alle spalle dell’altra mi fa vomitare!
Non che io creda nel matrimonio o sogni l’abito bianco, per carità!
Ho solo poco più di 20 anni e tra 10 non mi vedo ancora accanto a nessuno in particolare.
È solo che...non credevo, non pensavo potessimo arrivare a questo.

Nel dubbio resterò sigle, PER SEMPRE!

mercoledì 6 giugno 2012

Gestire il tempo

Ci risiamo!
Ancora alle prese con i libri.
Dovrei imparare una volta per tutte a gestire il mio tempo, insomma sì fare un programma, prefissarmi degli obiettivi da raggiungere ogni giorno, ma è più forte di me, è praticamente impossibile.
Di fatti il fatto che io sia qui a scrivere rende fortemente l'idea credo!

Queste scadenze inizio ad odiarle.
Tutto è una perdita di tempo, anche cucinare, sì perché essendo una "ragazza fuori sede" non ho mammina che mi cucina tutto, devo pensarci io a me stessa! E buttare la spazzatura, ritirare la posta, andare a fare la spesa, fermarmi a parlare con la vicina anziana bisognosa di compagnia è una grossissima perdita di tempo.
Ma che dovrei fare? Murarmi in casa e non uscire mai più?

Alcuni, anche certi "fuori sede" come me, in questo periodo tornano a casa proprio per queste ragioni, ma io proprio non ce la faccio.
Per me tornare a casa significa dover salutare tutti quelli che conosco, compresa la "commara" di mia zia per intenderci, compresa la signora dell'unica cartolibreria del mio paese che mi conosce da quando frequentavo le scuole elementari e che ogni volta che mi vede mi chiede "Che dice Milano? E quando torni di nuovo? Il fidanzato l'hai trovato?". Poi tutti gli amici, anche quelli che non sento mai solo perché se mai venissero a sapere che sono tornata e non li ho salutati parlerebbero male di me fino a farsi mancare il fiato. Non finirei più.
Perderei più tempo al sud che non qui a Milano.

Allora ok, me ne resto qui, con un caldo che non si vive, con i bambini che non andando più a scuola fanno un chiasso infernale, con gli inquilini del mio palazzo che lasciando la finestra aperta mi permettono di sapere cosa diavolo succede nelle loro case quando a me interessa davvero poco.

Eduardo De Filippo diceva "Gli esami non finiscono mai", sicuro che non studiasse in Bocconi?

In bocca al lupo a tutti!
Ce la faremo anche questa volta.

mercoledì 30 maggio 2012

Termine ultimo

Non mi sembra vero.
Pare proprio che stia finendo anche questo secondo anno. Stento a crederci.
Sembra ieri quando scoprii che le classi sarebbero cambiate, che sarei stata divisa dai miei amici, quando capii che avrei dovuto fare nuove amicizie e la cosa non mi andò particolarmente a genio (di fatti a malapena si accenna ad una conversazione con i miei "nuovi colleghi").
Sembra ieri quando appresi che tu saresti stato in un'altra classe. Mi si spezzò il cuore al pensiero che non avrei più potuto guardarti lì seduto al tuo solito posto, che non avrei più potuto intuire i tuoi stati d'animo, imbarazzarmi per te per le tue strambe scarpe o semplicemente guardarti sottecchi, così per vedere se quel calcolo matematico assurdo ha sorpreso anche te.


Ma le cose cambiano, la vita va avanti ed anche io.
Esami, libri e ancora esami. Quest'anno potrei catalogarlo come il peggiore in assoluto, roba che neanche quand'ero una 13enne investita violentemente da un'ondata di ormoni impazziti son stata così di merda!
Potrei molto elegantemente prendere questi mesi che mi han perseguitata e buttarli giù in uno di quei pozzi senza fondo (che poi per me tutti i pozzi lo sono, ho questa strana percezione, come se il pozzo in sé non possa avere una fine...e la cosa mi mette un po' di paura, sopratutto quando mi ritrovo faccia a faccia con uno di loro).
Ma come al solito mi do la classica pacca sulla spalla e via, continuo ancora a fare sempre le stesse cose di prima, un po' per inerzia un po' perché sento il peso sulla coscienza dei miei genitori che stanno facendo grandi sacrifici per farmi vivere tutto questo, nel bene e nel male.


E come se fosse niente oggi è già partito qualche applauso, i classici da chiusura corso.
Ogni volta mi metto nei panni del professore e penso "Starà cercando di calcolare la durata e l'intensità dell'applauso per avere un feedback oppure è così emozionato che nella sua testa un semplice applauso sembra una standing ovation?"
Chi lo sa, magari dipende dalla stima che hanno di se stessi.
Un'altra cosa che mi sono chiesta è cosa pensano i professori quando la loro classe da metà corso in poi si dimezza. Sanno che è sintomo di poca capacità comunicativa? Pensano che siamo degli sfaticati che non han voglia di seguir lezione? Oppure sono ormai abituati perché la stessa storia capita tutti gli anni?
Cerco ogni volta di essere comprensiva, di fatti ogni volta che non gradisco un professore, prima di cambiare classe, ci penso a lungo...sarà una strana forma di rispetto latente, inconscia (ma forse proprio il fatto che lo stia ammettendo ora non la rende più tale).


Fatto sta che anche questo secondo anno volge al termine ed io non mi sento più la stessa.
Mi sento diversa, non migliore, neanche peggiore ma differente, solo che non so se considerarlo positivamente o meno.


Ho paura.
Paura perché manca un anno ed io vorrei rendere i miei genitori orgogliosi di me, paura perché non ho ottenuto quello che volevo, quello che credevo di poter ottenere quando ancora non c'ero dentro, paura perché sembrano tutti così pronti ad uscire fuori ed io invece vorrei legarmi al velodromo con le catene, paura perché non lo so cosa c'è lì fuori e non so se sono ancora pronta a spiccare il volo o no.
Paura perché a settembre te ne andrai, non avrò la possibilità di guardarti negli occhi, anche per errore, anche solo per un po' per poi morire dentro.

lunedì 28 maggio 2012

La tipica ragazza Bocconiana

Sì oggi parlerò di loro,
le Bocconiane, tra le quali dovrei rientrare anche io ma per qualche assurda ragione no, resto fuori dalla cerchia e forse non è proprio un male!
Le Bocconiane sono facili da riconoscere, si somigliano un po' tutte e parlano tutte nello stesso modo.
Ma ci sono alcune sfaccettature che in questi anni son riuscita a cogliere, così ho provato a raggrupparle.

Lo so, lo so che siete curiosi!
Anche perché non vedete l'ora di capire se mi sbaglio o meno e nel caso non mi sbagliassi vorreste capire a quale gruppo appartenete ("no, no io non rientro di certo in un gruppo essendo unica e speciale!"). Sì certo, come no!

1. La Top Model dentro
Lei è quella che ormai non mi fa più nessun effetto.
La guardo così, da lontano, senza prestare molta attenzione perché forse ne ha già troppa.
Sempre alla moda, indossa giornalmente almeno un capo nuovo (perché gli stessi vestiti non vanno mai messi troppe volte!), possiede borse così costose da far girare la testa, cammina sempre 5 metri più in alto di te grazie ai suoi tacchi da capogiro ed è sempre all'avanguardia in campo di moda.
Ovviamente è sempre perfetta, trucco e piega impeccabili, così assolutamente aggraziata che mi chiedo a che ora si svegli al mattino per essere così bella alle 8.45 e sopratutto come faccia a reggere tutto il giorno sui tacchi!
Non parla, non mangia, non fuma, cammina dritto e basta.
Se ne hai una in classe (perché questo gruppo è molto ristretto) stai certo che sarà seduta sempre vicino al più figo - lei deve mantenere una certa immagine, mica può farti credere di avere anche una benché minima possibilità con lei ! -

2. La Bocconiana tipica
Lei è quella che ostenta, quella che se le fai un complimento su un accessorio/borsa/scarpe ti spara subito la marca e magari anche la tipica frase "ma non l'ho pagato tantissimo eh!" giusto così, giusto per farti capire che lei è una che non si pone di certo il problema della cifra.
Vorrebbe essere una "Top Model dentro" ma non può o perché il fisico non glielo permette o perché è una tipa fin troppo espansiva e decisamente poco fine per poter essere aggraziata.
Se vuoi sapere un segreto vai da lei, sicuramente saprà già tutto, non posso garantire che quello che vi dirà sarà la pura verità. Ma tanto a chi importa!!
Sicuramente anche lei ha un blog personale che potrà essere o il tipico blog di moda, con tanto di foto con outfit improbabili (tipo tacco 12 Louboutin e borsa Chanel per una classica giornata universitaria), oppure vorrà fare l'alternativa con un blog che nessuno s'aspetta da una come lei, anche se poi segretamente anche lei vorrebbe tenere un blog di moda.
Adorano ed invidiano tutte Chiara Ferragni, segretamente però, se no come potranno fingere di essere diverse?

3. La secchiona
La ragazza fantasma, sfruttata ed umiliata dalla "Bocconiana tipica" per gli appunti o per i vari lavori di gruppo in cambio della sua compagnia e visibilità.
Sigle o fidanzata con qualche tipo assolutamente non bocconiano, che vive nella città/paese di origine e che nessuno mai ha visto (o perché immaginario o perché sa che non sarebbe del tutto invidiata).
Lei è quella da tutti 30, quella con la gobba da studio e gli occhiali spessi.
Ti fanno credere di essere forti ma poi non lo sono sul serio.
Fragili e deboli, così mi piace vederle.
Vanno integrate!

4. La Bon ton
Lei sì che è davvero chic!
Porta sempre e solo perle, al massimo cammei, maglioni color pastello e colletti di pizzo.
Potrai percepire la sua puzza sotto al naso da 5 chilometri.
Sembra che abbia perennemente un bastone ficcato su per il ...
Quando la incontri in discoteca ha certamente sul viso stampata un'espressione di disgusto misto paura di contrarre una malattia venerea anche solo per il fatto di essere in quel "postaccio", con la sua gonna lunga almeno sotto il ginocchio ed i suoi tacchetti da 5 centimetri ti ricorderà un po' tua nonna il giorno di pasqua.
Sempre precisa ed ordinata, le piace tantissimo intervenire durante la lezione, non ho ancora capito bene il perché! 

5. La cazzeggiatrice
Lei è quella che hai visto per un po' ad inizio anno, che sorrideva più delle altre ma che prestava decisamente poca attenzione alle lezioni.
Esce spesso dalla classe, ora per il cellulare o per il caffè o magari il bagno.
Per mesi non la vedi, non hai notizie di lei se non grazie a Facebook (non che la sua vita possa interessarti più di tanto) però chi sa com'è questo soggetto tipico ha un forte legame con i social-network, forse perché raramente riesce a conoscere persone simili a lei e finisce per passare intere giornate da sola a cazzegiare.
La rivedi dopo mesi e mesi quando quasi ti eri dimenticato di lei al classico aperitivo di classe di fine anno e ti chiedi cosa diavolo ci faccia lì, tanto che alcuni le chiedono "ma eri in classe con noi?"

6. L'alternative I
Lei è la mia preferita, se non fossi così tragicamente obiettiva spegnerei il cervello e sarei come lei.
Crede davvero che nessuno se ne sia accorto ma non è così!
Tenta in qualsiasi modo di distinguersi dagli altri, della serie "se voi vestite nero io vesto bianco", peccato che si veda lontano un chilometro che lo fa solo per farsi notare e questo fa di lei una pseudo alternativa.
L'occhiale particolare, la scarpa un po' strana, magari anche l'atteggiamento un po' maschile della serie "non m'interessa quello che pensi, io faccio quello che mi pare".
Poi però la vedi magicamente un giorno con una borsa di Prada o con degli occhiali Chanel un po' da nerd e a quel punto ti rendi conto che non c'è storia che tenga...è una povera fashion victim anche lei.

7. L'alternative II
Lei è la peggiore, mettiti in guardia da lei perché ti rovinerà la vita e sopratutto la reputazione!
Inizialmente ti mette a tuo agio ma attento, è una tattica! Lo fa solo affinché tu le dica tutto quello che sai su quella determinata persona - perché c'è sempre un motivo se questo tipo di donna si avvicina a te - sì, sì ogni tanto ti chiederà qualcosa di personale ma stai pur certo che non le interesserà minimamente e lo farà solo per tenerti buono.
Maligna e calcolatrice, un po' vamp e altezzosa, crede di essere la più bella ed affascinante perché poco prevedibile.
Ogni suo atteggiamento è calcolato, ogni suo movimento è studiato affinché accada quello che loro hanno programmato. Sarebbe capace di pugnalare un amico alle spalle per non uscire dallo schema prefissato o per non fare una brutta figura.
L'ingratitudine è il suo mondo, quello vero però, perché quello che ti lascerà vedere sarà tutto il contrario!
Stai alla larga da questa donna!


7. La ragazza normale
Lei non la noti e non la noterai mai, è anche l'ultima in questa classifica proprio perché è l'ultima alla quale pensi.
Veste normalmente. I primi tempi portava ancora quelle felpe un po' troppo "liceo", poi però si è guarda intorno e ha capito che per passare inosservata doveva adeguarsi, mimetizzarsi.
Non frequenta ambienti bocconiani, potresti trovarla in qualche posto sconosciuto o al massimo alle Colonne San Lorenzo, ma anche in quel caso non la noteresti perché si adegua e nonostante magari sia anche più interessante delle sopracitate non la guarderai mai perché è come un puntino bianco su uno sfondo bianco.

Io non lo so quale sia la mia categoria, forse perché mi piace troppo criticare gli altri !

domenica 27 maggio 2012

Strani probabili calcoli statistici

È passato davvero tanto tempo dall'ultima volta,
il problema fondamentale era l'assenza di un'argomentazione valida a tal punto da scriverci qualcosa di leggibile (non che ora ce ne sia una in particolare).
Ultimamente la mia vita non è ricca di novità, nessun evento speciale, nessuna nuova scoperta, neanche uno scoop interessante (o forse sarà che non ci ho mai prestato troppa attenzione).

Forse dovrei iniziare a rendere più specifico questo blog.
Ho dato un'occhiata in giro e pare che bisogni avere un tema principale su cui sviluppare poi i vari post. Troppe fashion blogger, senza dimenticare le appassionate di make-up, giardinaggio e fotografia.
Ed io? Io che faccio? Di che parlo?
Già solo il pensiero di mettermi un limite e mi manca l'ossigeno!

Potrei parlare di quello che succede nella mia Università ma in questo caso rischierei di diventare una caricatura di una "giornalista" oppure potrei sprofondare nel ridicolo diventando una pseudo Gossip Girl.
No, no, no per favore no !
Quindi continuerò a parlare del tutto e del niente, delle cose che odio e raramente di quelle che amo (perché non mi piace mostrarmi troppo agli altri, brutta la prevedibilità).

A proposito del tutto e del niente e dato il nome del mio blog io vorrei assolutamente sapere chi è stato il genio che ha preso la stramba decisione di azionare l'aria condizionata solo e soltanto dal primo giugno in poi!
Insomma ha fatto così caldo in questi giorni che ho pensato che l'unica soluzione possibile fosse strapparmi i capelli dalla testa per farla respirare almeno un po'.

Ammetto però che questo maggio non è sempre stato soleggiato, abbiamo avuto anche pioggia e vento, grazie al cielo.
Sono anche arrivata a pensare che l'Università abbia incaricato qualche genio matematico per calcolare la convenienza nell'azionare o meno l'aria condizionata.
Avrà, non so, calcolato la media della temperatura del mese (considerando determinate fasce orarie spero), tenuto conto ovviamente del margine di errore sia della bravura ed affidabilità del meteorologo, sia dei fattori che hanno fatto si che il meteorologo arrivasse a quelle conclusioni, arrivando quindi a dire che non avrebbe fatto poi così tanto caldo mediamente in questo mese e che accendere l'aria condizionata a palla (come se non esistesse un regolatore, della serie "o tutto o niente") non sarebbe stato conveniente per la salute di noi studenti e soprattutto per il portafoglio di mamma Bocconi.

Ma dai!
Non credo proprio sia andata così...vero?!